L’ingresso al tempio: una colazione, la scelta

Ad ogni respiro compi una scelta. Per ogni pensiero compi una scelta. Ad  ogni gesto compi una scelta. Immagina che prima del tuo prossimo passo ci sia una soglia: quella è la tua scelta.

Si dice che tutti abbiamo una “coscienza deposito”, un luogo di noi dove stipiamo tutto ciò che abbiamo incontrato, senza diventarne consapevoli, tutto ciò che abbiamo sentito, senza dargli un nome, tutto quel che abbiamo sperimentato, senza elaborarlo. Si dice, nello yoga, che il nostro primo tempio sia il corpo: tutto è sacro, anche questo confine di pelle che riempiamo con tanta perfezione. Ogni volta che torniamo al nostro corpo, organizziamo un ingresso al tempio, apriamo gli occhi sulla nostra coscienza e facciamo un passo al di là della soglia.

Immagina che prima del tuo prossimo passo ci sia una soglia; come poggerai a terra il piede per varcarla, quello sarà il tuo ingresso al tempio: sentire il corpo, sentire la terra sotto di esso, aprire gli occhi sulla tua coscienza. Sentire il corpo, compiere la tua scelta.

Ogni giorno rinnovo la mia scelta. Senza una meta precisa, compongo la preghiera che più mi aiuta  stare qui, ad entrare in quel che ho attorno, a chiedermi il perché c’è proprio questo e come posso essere utile, che cosa ho da imparare. Anche un respiro profondo è una scelta e, lì, so sempre qual è la meta: che io percepisca la mia vitalità, che io provi piacere e nutrimento, che io mi senta libera e forte.

Ogni giorno è un rito, che inizio con pochi gesti scelti. Scrivere per voi è una scelta; un po’ di pratica, un po’ di tempo passato guadare il cielo, stringere i miei figli, mentre do loro il benvenuto nel nuovo giorno, preparare la colazione e mangiarla con calma sono una scelta.

Negli ultimi giorni mi sono preparata spesso questa colazione, l’ho amata così tanto da farne anche uno degli assaggi che hanno composto il brunch dell’ultimo workshop che ho tenuto allo Studio Yoga a Roma. A renderla speciale, più che gli ingredienti, che sono molto semplici, è l’abbinamento di sapori e consistenze, è la scelta di fare gesti ed esperienze che sappiano sostenere le mie scelte, che siano la mia scelta, un altro degli ingressi al tempio.

 

Mele, fiocchi d’avena croccanti e ricotta

Non mangio quasi mai latticini, per una leggera intolleranza che ho da sempre. Ma mi concedo qualche strappo alla regola, quando l’occasione viene da contesti che mi piacciono, quando mangiare significa anche un po’ partecipare ad una poesia. E’ il caso della ricotta che arriva da una famiglia di contadini vicini a noi, che producono latte abbastanza per se stessi e per avere un minimo d’avanzo. E’ una famiglia con cui la nostra azienda agricola, Equilibrio Terra, collabora da qualche tempo e che mi fa sentire immersa in una rete di impegno, non solo di cibo, vero e genuino, a cui non so dire di no.

 

Per una porzione di questa ricetta servono:

  • 2 piccole mele anurche
  • un cucchiaio di ricotta
  • un cucchiaino di miele
  • un rametto di rosmarino fresco o secco
  • 4 cucchiai di fiocchi d’avena
  • un cucchiaino di polline

 

Mi piace dare una definizione agli ingredienti che scelgo. Li chiamo “veri”: negli ultimi anni, da quando viviamo in campagna e abbiamo la nostra campagna, non sono più nemmeno tanto interessata al biologico. Ho scoperto che mi piacciono le materie prime con una storia, che preferisco prendere del cibo dalle mani di chi l’ha prodotto, piuttosto che chiuso una confezione, per quanto bella. Il mio consiglio, soprattutto quando prepariamo cibo che nutra la nostra energia, è di cercare quell’energia fin dalla fonte: che ci sia un contatto umano, quando lo scegliamo, che ci sia ancora la terra, quando lo prendiamo in mano. E che, fuori da ogni definizione di mercato, anche il cibo che scegliamo per questa ricetta sia cibo “vero”.

 

La preparazione di questa colazione è semplicissima. Metto l’avena in padella, la lascio saltare per qualche minuto, per darle una consistenza più croccante renderla più digeribile. Sbuccio e affetto le mele. Mescolo il miele alla ricotta, in modo energico, finché non si sono ben amalgamati e compongo il mio piatto, aggiungendo il rosmarino e il polline.

L’avena croccante e la ricotta morbida sono una gioco di consistenze: che il palato provi piacere a riconoscere sensazioni diverse, che il corpo ne esca riscaldato e rinforzato. Il rosmarino e il polline sono capaci di dare tanta vitalità, sono integratori ed energizzanti naturali. Il miele e le mele danno dolcezza e succosità, le giuste vitamine per far partire una giornata e un sostegno solido all’intestino per digerire e assimilare al meglio i cibi.

 

Prenderci cura del nostro tempio è una scelta, anche considerarci come un tempio lo è. Questo è il rito che voglio compiere ogni giorno. Ricordarmi che ogni cosa è sacra, ricordarmi cos’è sacro, per me: la natura, le mie scelte, gli scambi umani, le cose vere.

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