Sulla meraviglia della vita, in tutte le sue forme

Sdraiata a terra, le mani appoggiate su qualche parte del corpo più bisognosa delle altre, a rigenerare il mio respiro, ad aiutare corpo e mente ad ascoltarsi- la condizione necessaria per prendersi cura di sè: pranayama e reiki è uno yoga in cui mi soffermo spesso, a cui sprono i miei allievi a tornare spesso per crearsi momenti di comprensione, di revisione di sè.

Mentre tutte le parti più conservative e abitudinarie di noi sono impegnate a resistere al cambiamento, a qualsiasi cambiamento, mentre tante parti di noi sono impegnate a fare un’ultima cosa, ancora un’ultima indispensabile cosa, con cui rimandare la paura di fermarci ed incontrarci, qualche altra parte di noi continua paziente a bisbigliare la sua preghiera.

Grazie per questo giorno di cambiamenti e stravolgimento. Grazie per tutta la vita di cui i miei occhi sono testimoni: che io sappia stare, non fuggire, da tutte le doti che ho da imparare, dallo spettacolo in cui vivo immersa e che non sempre ho gli strumenti per sostenere.

Nella settimana che è appena finita la nostra famiglia ha attraversato un lutto e i preparativi per una grande festa di compleanno- la sofferenza più grande e l’emozione di mia figlia, che predispone vestiti da principessa, da indossare per i suoi cinque anni. Io ho passato molte ore a cercare di orientarmi, respirando dentro le cose, provando a ricavare in me una struttura solida, capace di reggere tutto.
Non serve forse a questo la nostra pratica? A continuare a costruire strumenti per crescere, a coltivare corpo e pensiero, perché non smettano mai di sostenere le emozioni e le comprensioni che ci cadono addosso?

E qual è, invece, il segreto per restare in piedi nel turbinio delle emozioni? Per restare sani negli eccessi, negli estremi, in quel che sembra troppo, per poter essere sostenuto?

Davanti alla sofferenza, come davanti alla gioia o allo stress troppo intenso, il corpo inizia istintivamente una serie di processi, se non è frenato e costretto: piangiamo, tremiamo, ridiamo, gridiamo, ci alziamo in piedi e iniziamo a fare, non sappiamo nemmeno noi cosa. Nell’ultima settimana, credo di aver vissuto e visto vivere ognuno di questi processi. Nell’ultima settima, in tutto il suo turbinare, solo un sentimento è stato costante: la meraviglia per come la vita si intreccia e si snoda. La meraviglia per quanto siamo guidati, sempre, da anime più sagge di noi, che hanno colto questo splendore dolceamaro e hanno fatto del loro meglio per attraversarlo. La meraviglia per quanto queste anime sagge, siano esse adulte o bambine, consapevoli o ignare del dono che ci stanno facendo, si prendano carico di mostrarci la vita, nei suoi aspetti più atroci e in quelli più fiabeschi. La meraviglia che ho da imparare io che, di questa settimana, mi porterò sempre appresso la memoria chiara di cos’è la voglia di vivere, di continuare a vivere e di vivere fino all’ultimo. La meraviglia per queste anime, che non si tirano indietro e ci lasciano osservare la loro poesia e forza, che si prendono il compito di educare tutti noi a vivere appieno.

Questa mattina, le stelle ancora sopra di me e il sole già un po’ rosa, in una striscia di cielo verso est, mi sono sdraiata a terra, a cercare di rigenerare il mio respiro, dopo tanti giorni troppo intensi.

Educatemi alla vita, anime sagge. Farò di tutto per respirare a fondo e tenere pensiero e corpo liberi abbastanza, perché le emozioni con cui mi parlate mi possano attraversare. Educatemi alla vita, anime sagge, perché l’ultima cosa che voglio adesso è disperdere i vostri insegnamenti.

Lasciare libero il corpo di gioire e soffrire, per ora, mi basterà. Lasciarmi educare alla meraviglia che le anime sagge e forti che incontro hanno da mostrare. Ricordarmi che non c’è bisogno di controllare tutto, di far da scudo a tutto. Ricordarmi che posso sdraiarmi a terra e lasciarmi sostenere dal respiro profondo e dal tocco gentile. Sapere che, se mi sarò sintonizzata sulla meraviglia della vita in tutte le sue forme, avrò fatto il mio dovere per onorare le anime sagge venute a mostrarmela. Che mi basti questo, oggi e ogni giorno.

No Comments

Post A Comment