Santosha: pratiche per costruire la tua felicità

La pratica non deve sostituire la vita, ne viaggiare parallela ad essa: la nostra pratica deve servire la vita. A renderla interessante, saggia e innovativa è il modo in cui lo fa: la pratica che sa andare davvero in profondità ha due scopi. Non dà ricette uguali per tutti, ma offre gli strumenti per cui ognuno possa comporsi la propria. E ci insegna ad avere fiducia, ognuno nella sua ricetta- ci insegna la verità e la forza nel sostenere l’intensità che esce dall’incontrarci, ci insegna il coraggio di agire davvero in armonia con quello che abbiamo riscoperto in noi.

La pratica è una contemplazione cosciente e attiva: impariamo a guardare in noi stessi e fuori, perchè quello è un momento infinitamente creativo, è lo spazio buio e silenzioso in cui la vita si crea e si prepara, prima di esplodere. Nella meditazione e nel movimento cosciente degli asana, nel respiro e nell’istintività dell’intuizione accediamo ad una parte di noi che è come un belvedere: un luogo alto e sufficientemente distaccato, bellissimo, da cui riusciamo a comprendere il passato, rilassarci nel presente e prevedere il futuro, così profondamente immersi nella coscienza di quel che c’è, che è la base di quel che sarà.

Il prossimo workshop che terrò a Roma, il 23 novembre si intitola: “Santosha: pratiche per costruire la tua felicità” e quella che ho scelto per presentarlo è una meditazione che ci riporta a quello stato, a quel momento di osservazione dedicata e ponderata, al nostro belvedere. Da lì possiamo richiuderci in noi stessi, riflettere e accumulare energie, prima di aprirci ed espanderci.

Santosha: pratiche per costruire la tua felicità” è un workshop che usa strumenti diversi per definire un approccio completo alla progettazione adulta e sana della nostra felicità. Yoga, meditazione, respiro, scrittura introspettiva e pittura intuitiva saranno uniti a degustazioni di erbe e cucina yoga, per sperimentare un processo ricco e variegato, capace di instradarci sulla comprensione e messa in pratica di metodi per costruire la nostra felicità, un passo dopo l’altro.

Prepareremo in noi strutture per sentirci pronti e attivi in questa costruzione e le alterneremo alla cura del nostro silenzio, dell’osservazione indispensabile per interrogare il corpo e chiedergli consiglio su qual è il modo più saggio e nutriente di agire adesso, per noi.

Ad uno dei momenti di contemplazione che attraverseremo durante il workshop è ispirata questa nuova meditazione, che trovi da oggi sul canale YouTube La Vita Yoga. In questa pratica useremo uno dei miei mantra preferiti, dalla tradizione del kundalini yoga: Sa Ta Na Ma. Ci concentreremo sul Ma, quella sillaba finale che è il simbolo della contemplazione, per come piace pensarla a me: è il momento in cui tutto si prepara, in fermento. E’ il momento in cui pare non succeda nulla e invece ogni energia è impegnata a radicarsi e crescere, per esplodere e rinascere. E’ il tempo dell’osservazione coraggiosa, in cui chiediamo al corpo e all’accurata comprensione delle nostre dinamiche di suggerirci quali sono i prossimi passi.

Osservare le nostre dinamiche è un passaggio immancabile del processo di costruzione del nuovo, perchè ci dà l’immediata comprensione di cosa possiamo fare, di dove c’è più bisogno che distribuiamo le nostre energie. L’osservazione delle nostre dinamiche coincide, a livello emotivo, a quell’attimo di vuoto e silenzio che precede la creazione: è un momento di raccoglimento, di grande comprensione.

Che la pratica guidata che condivido oggi sia un’occasione di raccoglimento e scoperta, preludio indispensabile per la costruzione fiera della tua felicità.

 

 

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