Praticare l’ascolto in tempi di paura | IV pausa

È scesa una lacrima, durante la mia meditazione di stamattina. L’ho accolta come un’ospite che si aspettava da tanto, l’avevo sentita a lungo pesarmi nel petto.

Durante la nostra lezione in diretta di domenica vi ho parlato di ciclicità, di come gran parte della nostra salute fisica e del nostro equilibrio emotivo vengano dal saper rispettare i cicli che sostengono tutti i nostri ritmi.

Attivazione è lo stato con cui rispondiamo all’emergenza, di qualsiasi natura essa sia: siamo programmati per reagire agli stimoli dell’esterno. Abitudine è la ricerca di appoggiarci su quel che c’è, per quanto instabile esso sia: abitudine è la nostra tendenza a controllare e prevedere, ad adeguarci ai ritmi, solo per non farcene sorprende. Pausa è la fine del ciclo, il momento in cui ascoltiamo come le esperienze ci hanno trasformato e le integriamo.

So che questo periodo e le sue sfide e preoccupazioni non sono finiti. Ma non staccarci dalla saggezza dei cicli su cui si struttura la nostra salute è fondamentale, in questo momento più che in tanti altri.

In questa pratica, che può essere una buona compagna per i prossimi giorni, un mantra, dei movimenti ripetuti e ritmati e una lettura da uno dei miei testi d’insegnamento preferiti, saranno lo spunto per costruirci un momento di pausa e abbracciare la nostra ciclicità.
Nei prossimi giorni condividerò con voi altri consigli, per rendere la nostra pratica completa e nutrita, aggiungendo un lavoro meditativo, dei consigli alimentari e di cura del corpo.

Che questi siano giorni in cui le lacrime sono benvenute, in cui realizzare chi siamo diventati sia una conquista, in cui tirare un sospiro di sollievo sia un rituale quotidiano. Da oggi trovate la pratica sul canale YouTube La Vita Yoga, che sia l’inizio di un’altra settimana di pratica, di costruzione della nostra ciclicità, di restauro della nostra natura.

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