
17 Mar Praticare l’ascolto in tempi di paura | I Radicamento
Agire. Applicare le leggi dell’attenzione e dell’intenzione. Ricordarci che tutto ciò che la mente pensa diventa realtà nel corpo. Affondare, allora, le mani nella nostra concretezza.
Praticare l’ascolto in tempo di paura sarà il mio modo di mettere gli strumenti che conosco a servizio di questo momento.
La paura ci ferma, ci blocca. La tristezza ci toglie le forze. Il disorientamento e l’imprevisto ci fanno restare sospesi. E poi arrivano la frustrazione, la rabbia, la percezione della nostra impotenza e, allora, la negazione, la sordità verso ciò che proviamo: la nostra forma di difesa.
Ai miei allievi faccio spesso l’esempio che chiamo “della torta nuziale.” Immagina una bellissima ed elaboratissima torta nuziale. Guardandola in bella mostra sul tavolo del buffet penseremmo che per noi è impossibile riprodurla, che non sapremmo ne come cominciare ne come procedere: è semplicemente troppo, per le nostre capacità. Ma se, poi, proviamo a scomporre in passaggi la ricetta? Sarà tutto partito dal mettere insieme burro, zucchero, uova e farina, sarà stato tutto fatto un passo dopo l’altro, ogni passo perfettamente riproducibile, ogni passo possibile da apprendere.
Un passo dopo l’altro, ascoltando e capendo cosa succede e cosa serve; un passo dopo l’altro aspettando che siano il corpo, l’intuizione e il pensiero alleati insieme a guidarci; un passo dopo l’altro lasciando liberarsi la nostra arte naturale: attraversare le cose, lasciarci informare e trasformare, andare avanti.
“Praticare l’ascolto in tempi di paura” sarà il mio modo per accompagnarvi in qualcuno dei passi che compierete nelle prossime settimane. Ogni settimana ci daremo un tema; lo incontreremo insieme attraverso una pratica in diretta della domenica e lo svilupperemo insieme nel corso dei giorni successivi, attraverso letture, video e audio.
Trovate sul canale YouTube La Vita Yoga la registrazione della prima pratica.
Che questa sia una giornata di serenità e stabilità, di impegno cosciente ad affondare le mani in quel che c’è, a praticare l’ascolto, la base di ogni forma di padronanza.
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