Sono qui per te

Mi sono sdraiata a guardare il cielo, a guardare le nuvole passare. Il mio insegnamento di oggi, al risveglio: tutto deve scorrere, ogni cosa fluisce e cambia.

Mi piace sempre iniziare le mie pratiche da sdraiata: è un segnale fisico per il cedere di cui c’è sempre bisogno, per poter poi incontrare qualcosa. È un invito dolce e fermo a me stessa: sto entrando in uno spazio sacro- ogni luogo doveporto sensi e attenzione è uno spazio sacro.

Chinare la testa. Unire le mani. Cedere le tensioni di spalle e ginocchia. Lasciar scivolare via i pensieri sul prima e sul poi e dedicarmi a quel che sento e comprendo adesso. Tornare a percepire gli occhi rilassati e il piacere della pancia ammorbidita. Dire ai miei figli, al cielo, alle piante, al prossimo allievo che incontro, ai mobili di casa, a me stessa: “Sono qui per te. Adesso sono qui per te.”

Oppure non dirlo. Non dirlo, ma farlo. Agire rispondendo a questo mantra, che si ripete costantemente in me, ma non è mai pronunciato fuori. Un mantra potente e segreto, che nutre me e gli altri per come riesce a manifestarsi. Il mantra più bello, che fa vibrare me e non smette di creare all’esterno.

Che questo sia un giorno in cui tutto cede e, al suo posto, preghiere, attenzione e sensi tornano a riempire la realtà.

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