Una forma sottile di energia. Una preghiera.

Chiudi gli occhi e ascolta. I muscoli del viso cedono lentamente, il respiro prende consistenza, le mani si distendono, si fidano di quel che c’è: non hanno più bisogno di tenere, di trattenere. Il petto si rilassa, come non ricordavi che fosse possibile. I piedi di rilassano: ora possono appoggiarsi, non hanno più bisogno di difendersi dalla terra su cui stanno.

Ci sono tanti modi per pregare. La preghiera disperata in cui raccogliamo idee su come vorremmo che andassero le cose. La preghiera rabbiosa di quando non siamo stati ascoltati. La preghiera dei calcoli e delle previsioni, in cui speriamo che la realtà rientri in una griglia e la rispetti. La preghiera di quando molliamo tutto e lasciamo che sia. La preghiera sottile, in cui ci mettiamo in ascolto di noi: la meditazione.

Chiudi gli occhi e ascolta. Ogni momento ha la sua qualità, ogni respiro è diverso. Qualcosa inizia a cambiare all’esterno, quando qualcosa è cambiato in noi, nel corpo e nel pensiero. La realtà sarà diversa quando la nostra prospettiva su di essa sarà diversa, quando la riempiremo e agiremo in modo diverso. Nei momenti difficili, ascoltarci, pregare, meditare serve a coltivare un’altra prospettiva nella mente e un altro stare nel corpo.

Chiudi gli occhi e ascolta. I momenti per disperarsi, per calcolare ipotesi, per arrabbiarci non mancheranno, non mancano mai. Chiudi gli occhi e ascolta come ti senti e quel che pensi, senza giudizio, senza intervenire, senza analizzare, senza voler risolvere. Coltiva l’ascolto e, in questo stato di calma e devozione a nient’altro che quel che c’è, vivi e rivivi la tua esperienza. Da qui nasce una comprensione diversa delle stesse cose.

La mia preghiera, a conclusione della settimana dedicata all’ascolto della nostra energia: che io sappia incontrare in modo diverso quel che c’è e conosco. Che io sappia ascoltare. Che io sappia stare in silenzio a farmi attraversare dalle cose, prima di volerle analizzare, prima di volerle risolvere.

Il mio invito a voi: ascoltatevi, ascoltatevi piangere, arrabbiarvi, stupirvi, ascoltate i vostri blocchi. State in ciò che sentite. Componete la vostra preghiera. Lasciate che siano il vostro sentire e la vostra intenzione a guidarvi. Recitate la vostra preghiera: che sia quell’abitudine a cui date il privilegio di rassicurare il corpo e rivedere il pensiero.

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