
13 Dic “La luce dentro:” una pratica per i momenti bui
“La santa che porta la luce è cieca.”
Prova a chiudere gli occhi. Aiuta il tuo sistema nervoso a rilassarsi, ad abbandonare i suoi stati d’allarme, trovando un respiro profondo, ricordandogli il piacere dell’aria fresca che entra nelle narici.
“La santa che porta la luce è cieca:” questo pensiero mi torna in mente ogni anno, il giorno di Santa Lucia.
Porta le mani all’addome. Con una grande inspirazione, allarga lentamente le braccia. Il tuo corpo pieno d’aria, le mani che danzano nell’aria, non sono forse un altro modo di vedere, di sentire, con la luce dei sensi? Tenendo gli occhi chiusi, immagina di rivolgerli a guardare il centro della fronte. Concentrati sulle espirazioni. Gli occhi ruotati in questa posizione stimolano la ghiandola pituitaria, la distensione, il cedere progressivo della stanchezza mentale che hai accumulato.
Ho pubblicato una nuova meditazione sul canale You Tube La Vita Yoga; ho provato a dare seguito alla commozione che provo sempre, quando penso alla bellezza dell’accostamento tra cecità e luce, unite nella celebrazione di Santa Lucia. Ho pensato all’inverno, che la tradizione vuole iniziare proprio con oggi, in cui i vecchi riconoscevano il giorno più corto. Ho pensato a tutti i nostri inverni- le depressioni, i dubbi, i pensieri senza soluzione. Ho pensato al linguaggio del corpo, che mi affascina sempre così tanto e a come, ancora prima di analizzare il disagio e trovare una soluzione, sia necessario imparare ad amare il dolore. Il primo passo, secondo me, è sempre comprendere che il disagio e il dolore contengono già in sé la soluzione, come la santa cieca, che passa nella notte più lunga a portare la luce.
“La luce dentro” è una breve pratica che non si propone il compito di risolvere i nostri stati psicofisici più bui, ma che, come tanti altri strumenti che uso nel mio lavoro, prova a mostrare un’altra prospettiva. E’ un invito all’amore per noi stessi, per il nostro malessere, perchè nella prospettiva yogica esso non è altro che il segno, inascoltato, di tutta la luce che ci vorrebbe esplodere dentro e attorno.
Questa è una buona pratica per prenderti cura dei piccoli stati di depressione e paura che attraversi. E’ una pratica per quando ti senti brancolare nel buio, da usare per trasformare le tue prospettive più nere: ascoltala e ripetila anche mille volte al giorno, ogni volta che la mente impaurita non ti lascia accedere alla tua luce, ai tuoi sensi aperti, alle tue prospettive fiduciose.
Che “La luce dentro” sia la nostra accoglienza all’inverno, a tutti i nostri inverni emotivi e fisici, al nostro buio e a tutta la luce che esso contiene.
Per conoscere le basi del mio metodo di pratica e lavoro per la crescita personale e cura psicofisica, puoi consultare la pagina La Crescita Yoga.
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