
21 Ott Amare ed essere felici: una pratica guidata per riconnetterti a te
Iniziamo da sdraiati: il corpo ha bisogno di pensare che non deve sempre sostenere il mondo. Mettiamoci a terra, sul pavimento duro che rispecchia le nostre linee contratte, espiriamo a fondo e lasciamo che i nodi delle ossa e dei muscoli si sciolgano. Impariamo a fidarci del sostegno che riceviamo dal pavimento, dalla terra: sai fidarti?
Sai creare in te lo stato in cui ti fidi, non tanto che qualcosa di esterno ti sosterrà, ma che tu saprai stare in un luogo e poi scegliere di alzarti e andartene, se non ti potrai più sostenere ed amare al suo interno?
I maestri dicono che la meditazione non si crea, ma accade. Io la vedo come un’alchimia, qualcosa che scatta quando siamo abbastanza coscienti della nostra forza, da sapere che niente ha il potere di portarci altrove da noi stessi e siamo abbastanza coscienti della bellezza della vita, da sapere che indagare i mondi esterni e interiori che non conosciamo è la via per continuare a navigare nella sua ricchezza e continuare a viverla.
I maestri dicono che, tolti i traumi, le memorie e i bisogni di compensazione per ciò che non abbiamo ricevuto, tolta la struttura razionale del pensiero, il cui compito è solo lasciare intoccati i nostri luoghi bui e dolorosi, la vita si riduce a due soli e semplici desideri, umanissimi ed immensi: amare ed essere felici.
Non è poi tanto diverso da quel che dice il nostro cuore, quando lo ascoltiamo senza cercare di tradurne il pensiero in progettualità: la vita è natura e la natura si nutre di semplicità. Nella comprensione energetica della natura, delle leggi che ne governano processi e sviluppi, il problema si presenta quando ha la soluzione ad un passo. Nel mio lavoro ho sviluppato una fiducia immensa in questo principio: c’è un’intelligenza istintiva in noi, il cui compito è nutrire la nostra sopravvivenza; c’è un’intelligenza in noi, che ci sottopone il disagio solo quando le qualità per superarlo si stanno già formando.
Mettiamoci sdraiati, allora. Lasciamo che quei processi di ricognizione e liberazione che ci si sono già avviati dentro siano liberi di agire e investirci completamente. Credo sia questo il significato di meditazione, almeno per noi, che la usiamo per incontrare l’immensità di noi stessi, prima ancora che l’immensità dell’universo. Mettiamoci sdraiati, aspettiamo che il respiro e il battito si assestino quel minimo indispensabile per dichiarare al sistema nervoso che, almeno adesso, non abbiamo nulla di cui preoccuparci. E poi mettiamoci seduti, a recuperare consistenza e respiro nella schiena, a mettere in connessione pensiero ed istinto, smuovendo insieme il cranio e il sacro, sciogliendo tutta la colonna. Ritroviamo le nostre soluzioni istintive e creative, mettendoci in contatto con il corpo, con la sua istintività e creatività innate.
Lascia che il tuo corpo ricominci a parlare, ad esprimersi. Riesci a fidarti del suo linguaggio semplice? Le ispirazioni, le intuizioni, l’apertura e anche il disagio che quel linguaggio semplice traduce sono la via per riconnetterti a te, per amare, amarti ed essere felice.
“Amare ed essere felici” è il titolo della nuova pratica guidata che ho pubblicato sul canale YouTube, puoi ascoltarla e sperimentarla qui.
La Crescita Yoga è il ramo del mio lavoro in cui mi occupo di accompagnare gli allievi in percorsi guidati di salute psicofisica. Puoi avere informazioni sui percorsi di crescita personale e salute emotiva ed energetica che seguo di persona e online. Puoi pormi le tue domande attraverso il modulo contatti.
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