
15 Feb Il design del prossimo evento e un infuso da sorseggiare nel frattempo
La primavera sta arrivando: il celeste del cielo, l’aria tiepida del mezzogiorno e la luce chiara sono i miei segnali di speranza, ogni anno, in questo periodo. Lo yoga mi ha insegnato ad amare le transizioni, quei periodi in cui i riferimenti che avevamo scompaiono, da fuori sembra tutto piatto e inerte, mentre dentro si prepara un’esplosione di vita, di vita nuova. Lo yoga mi ha insegnato ad amare ciò che la mente rifugge: le abitudini che cambiano, gli schemi che si sfaldano e i sensi che si fanno strada, come unico riferimento in un territorio che non conosciamo.
Prendo sorsi dell’infuso che ho preparato stamattina e ascolto le fronde degli ulivi scosse dal vento. Mi godo il sole e bevo ogni goccio d’aria, mentre scrivo, faccio progetti e sogno ad occhi aperti. Questo periodo, in cui una stagione si prepara ad evolversi nella successiva è ricco di spunti, per la mia pratica: il mio è uno yoga che si inchina alla sensibilità, che raccoglie le fragilità e insegna a rinominarle come “bellezza.” Il mio è uno yoga che nasce da quel che vedo attorno, dai frutti sugli alberi, dal colore dell’alba, dalle erbe che spuntano a terra e dall’interrogativo costante ai miei sensi: “Come mi sento e come sono io, che vivo tutto questo?”
Febbraio non poteva passare senza che la mia ricerca e il mio trasporto si condensassero in un progetto. Così, oggi, come tante ore dei giorni passati, è dedicato al design di un evento che terrò allo studio yoga di Roma sabato 23 febbraio, e all’ascolto dell’aria, del tepore e della luce che ho attorno. Così, se è vero che la nostra natura interiore non è distinta da quella esterna, costante nel suo mutare saggio e fiducioso, febbraio è il mese migliore per contemplare l’energia che abbiamo dentro e farla muovere, al ritmo del respiro e dei muscoli, che raccolgono quel che sperimentiamo e lo plasmano nella nostra forma.
“Risveglio” è il nome di un ciclo di eventi che ci accompagneranno nei prossimi mesi, creati per essere seguiti al mattino e pensati per trasportarci in un viaggio in cui il tempo è fermato e la nostra vitalità è nutrita. Per anni sono stata alla ricerca di una pratica che fosse davvero intima, quotidiana, credibile, efficace ed elevante. Per anni ho cercato la ricetta per incontri che fossero semplici, che, senza aver bisogno di strabiliare, sapessero fermarsi nel cuore di chi partecipa.
Che cosa ci stupisce e commuove di più? Incontrare la nostra profondità, l’istinto, la spontaneità. Che cosa ci aiuta di più? Sentire che possiamo, che riusciremo a sostenerci nella nostra completezza senza filtri e senza giudizi. Che cosa ci spinge e ci sprona di più? Sentirci, saperci qui e ora, riscoprirci forti e vibranti. “Risveglio” sarà un invito a portare cura, coraggio, disciplina e novità nei nostri giorni.
Mentre scrivo, faccio progetti e sogno ad occhi aperti mi rivolgo alle mie ispirazioni, alle mie fonti di sempre. La natura, che mi guida e mi istruisce, sarà lo spunto per creare una pratica di asana che ricordi al corpo la sua innata e divina capacità di cambiare e fluire. Le mie ricerche e la mia sperimentazione per una cucina yogica, saranno l’occasione per risvegliare i sensi e il piacere di stare, e con meraviglia, in quel “qui e ora” di cui siamo sempre alla ricerca. La contemplazione e l’arte, la creazione libera, la poesia, saranno lo spunto per iniziare a raccontarci la vita in una prospettiva ampia e, magari, inaspettata.
Ancora un sorso di infuso, ancora una boccata d’aria tiepida, prima di rimettermi a scrivere, a disegnare, a progettare e un verso del “Vijnana Bhairava Tantra,” il testo che scandirà una delle sessioni che comporranno il nostro workshop di sabato prossimo:
Cos’è questa potenza, che chiamiamo vita,
che appare come un gioco di carne e respiro?
Come posso conoscere questo mistero ed addentrarmici in modo più profondo?
La mia attenzione è ammaliata da una miriade di forme,
singole entità ovunque, innumerabili,
che lampeggiano nell’esistenza e poi svaniscono ancora.
Accompagnami nella completezza al di là di tutte queste parti.
Fammi un favore, mio amore.
Lascia che io mi abbandoni al tuo abbraccio.
Rinfrescami con l’elisir della tua saggezza.
Incantami con la tua verità.
Bhairava replica:
Amata, le tue domande
toccano il cuore della meraviglia,
il cammino dell’intimità con tutta la vita,
intrecciando insieme corpo e anima,
sessualità e spiritualità, individualità e universalità.
Questa è la mia Caverna dei Segreti.
La tua domanda ti ha portata qui.
Sento le tue dita sul mio polso.
Vieni con me, lasciati dietro tutto ciò che conosci
Gli insegnamenti su di me
Sono uno spettacolo di luci messo in piedi da musicanti celesti
Bellissimi e inconsistenti come le nuvole.
Questa è la traduzione del “Vijnana Bhairava Tantra” che preferisco, scritta da Lorin Roche, sotto il titolo di “The Radiance Sutras.”
L’infuso che sorseggio e che, forse, sarà una delle degustazioni che preparerò per sabato prossimo è un misto di piante per attivare e idratare il corpo, in questo passaggio tra inverno e primavera: rosmarino, malva, echinacea, elicriso e pezzetti di fico essiccato.
Per maggiori info sull’evento che terrò a Roma il 23 febbraio 2019, dalle 9.30 alle 13.30, clicca qui.
No Comments