Praticare l’ascolto in tempi di paura | V risveglio

Alla fine di una pratica chiedo spesso ai miei allievi di mettersi fermi, a lasciare che il corpo integri le esperienze che ha incontrato. Fermi, attenti al corpo e con la mente svuotata, incontriamo e riconosciamo la nostra energia e lasciamo che essa ci informi su cosa è cambiato, su come possiamo sentirla e lasciarla agire. Questi sono momenti di profonda immersione in noi , in cui scivoliamo in uno stato nervoso e fisico simile a quello del sonno, ma ancora più ricco, perché cosciente.

Da questo stato di profondità cosciente, chiedo spesso loro di risvegliarsi lentamente e di non iniziare a muoversi subito. A volte mi piace socchiudere gli occhi, prendere contatto con il mondo esterno a piccole dosi, con un goccio d’aria, con un po’ di luce. Mi piace guardare il mondo per come mi sembra adesso, dopo la pratica, dopo un’esperienza che ha lasciato il segno, dopo essere stata altrove, con corpo e col cuore, per un po’.

La lezione: “Praticare l’ascolto in tempi di paura | V Risveglio” è sul canale YouTube La Vita Yoga. Proviamo a prenderci del tempo per farla, o rifarla, almeno un paio di volte nell’arco di questa settimana. Arrivati alla fine, proviamo a prenderci il tempo per concluderla con lentezza. Proviamo a riaprire gli occhi con calma, a respirare con un sussurro. Quel momento, l‘attimo in cui stiamo uscendo da un’esperienza e non ci siamo ancora immersi nella successiva è una soglia sacra, è un luogo di trasformazione.

La vera trasformazione non avviene mentre facciamo o pensiamo qualcosa di diverso, ma quando ci rendiamo conto di ciò che è successo. Riprendiamoci il “dopo”, allora. Per i prossimi giorni, riprendiamoci il nostro “dopo.” Cominciamo a riaprire gli occhi lentamente, a prendere sorsi d’aria e raggi di luce.

“Cosa è cambiato in me? Com’è il mondo, visto da questa nuova prospettiva?” Uno degli errori più grandi che possiamo fare, soprattutto dopo le esperienze più brutte, è ricominciare ad essere lo stesso personaggio di prima, è negare dignità a quel che ci è successo. Per i prossimi giorni, onoriamo il mondo, per come sta cambiando, riconosciamo la nostra prospettiva, per come sta diventando. Risvegliamoci lentamente, ascoltando.

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