
18 Giu Leggerezza: meditare con il corpo per riscoprirla
Riesci a percepire i luoghi di benessere in te? Le fonti della tua leggerezza e fluidità? L’origine della tua apertura e attenzione?
Il benessere è la nostra condizione naturale, non dovremmo lavorare per la sua costruzione, ma per destrutturare tutti i luoghi e le attitudini in noi che ne impediscono lo sbocciare.
Faremo questo, durante il mese di giugno, nei corsi a Lo Studio Yoga: costruiremo la forza che ci serve per sostenere la nostra leggerezza e apriremo gli occhi su ciò che non le permette di verificarsi spontaneamente.
Una delle qualità più affascinanti dello yoga è il suo impegno costante a smontare le nostre prospettive: niente è più come ci hanno insegnato, quando entriamo nella visione energetica e sottile di noi, della natura, delle cause e conseguenze che reggono lo snodarsi delle nostre vite.
Pensiamo sempre che ci manchi qualcosa. Crediamo di avere difetti che giustificano il dolore che abbiamo provato. Siamo convinti che sia colpa nostra se… Finiamo per convincerci che “leggerezza” sia forzarci a rimuovere, a non pensare, a passare sopra quel che è stato e che continuiamo a sentire.
Nelle quattro settimane che compongono il percorso che sperimenteremo con gli allievi dello studio ci addentreremo in quattro diversi cakra, intesi come luoghi psicofisici da conoscere, comprendere e guarire, in cui ristabilire una sana ricerca di leggerezza.
Nel primo incontro, dedicato al primo cakra, alle ossa del bacino, al pavimento pelvico, alla mobilità del sacro, cercheremo le origini antiche dei nostri pesi, costruiremo un buon contatto con il corpo e porteremo coscienza e cura nello spazio che occupiamo. “Leggerezza”, qui, verrà dal conquistare sicurezza nel nostro costante gioco con l’esterno, con la nostra forma e tutte le sue possibilità.
Nel secondo incontro, dedicato al secondo cakra, all’addome, agli organi sessuali, alla mobilità e fluidità dei visceri e delle articolazioni, alleneremo la nostra flessibilità e lunghezza, esploreremo le linee che sostengono il nostro movimento e incontreremo la nostra spontaneità. “Leggerezza”, qui, sarà riconoscere la struttura della nostra postura e dell’istinto che la anima.
Nel terzo incontro, dedicato al quinto cakra, alla gola, alle corde vocali, al respiro, al collo e alla zona cervicale, impareremo a riconoscere e rispettare il nostro ritmo, a ricercare e proteggere la nostra completezza. “Leggerezza”, allora, sarà la presenza con cui sappiamo padroneggiarci.
Nel quarto incontro, dedicato al settimo cakra, al cranio, al sistema nervoso e alla capacità di connessione con i nostri ideali e prospettive, attraverseremo con cura tutte le parti di noi, tutti i sensi che ci riempiono. Ritroveremo la nostra abbondanza e la capacità di giocare con quel che scopriamo di noi. “Leggerezza” nascerà dalla capacità di stare a nostro agio anche fuori dall’abitudine, nella comprensione che possiamo essere una fonte inesauribile di novità, forza e resilienza.
Leggerezza, infine, sarà una definizione personale, che abbiamo imparato a dare di noi stessi e di tutte le forme di agio e spontaneità che abbiamo riscoperto in noi.
Per accompagnarvi nel viaggio in cui guiderò gli allievi dello studio ho registrato una meditazione, che trovate sul canale you tube “La Vita Yoga.”
Per le info sui corsi a Lo Studio Yoga a Roma, potete visitare questa pagina.
Che la nostra sia una pratica alla costante conquista di noi, delle nostre forme più ariose e spensierate; che la nostra sia una coscienza resa profonda dall’esperienza: leggerezza sarà l’unità di cui ci riapproprieremo riprendendoci il nostro spazio, il nostro tempo, il nostro istinto.
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