La prima verità è in noi. E’ spazio.

Nelle pause tra una lezione e l’altra spalanco le finestre dello Studio Yoga e mi affaccio sui cortili, sul loro verde cittadino, inaspettato e un po’ disordinato. Oppure esco in terrazzo, a salutare Roma e tutti i suoi rumori, il suo cielo. A volte faccio qualche passo fuori dalla sala yoga del Casale, a respirare l’odore dei fiori.
Mi concentro sull’aria che entra nel naso, sui piedi che appoggiano a terra: è il mio modo di tornare a me, di ricordarmi che cosa sto facendo e qual è la mia missione. Riprendo il mio spazio, imparo a sentirlo.

Ero con una dolce allieva, durante una lezione individuale, durante un tramonto d’inverno. Si è stupita quando le ho detto che la pace, la serenità e la libertà sono la sua condizione naturale, che stare male, anche quando ci stai così tanto, non è la tua condanna. Che identificarci come “malati” non porterà mai alla guarigione. Quanto è grande, il bisogno di tutti noi di tornare alla nostra verità? È infinito. E preme sul corpo e sul pensiero, per essere ascoltato, per essere riportato alla sua dignità.

Non è mai vero, che non abbiamo scelte, che non c’è via d’uscita, che non sappiamo cosa fare. Possiamo non riuscire a decifrare la risposta che sentiamo dentro. Possiamo non essere abituati a riconoscere una frustrazione o una delusione come un maestro, possiamo aver perso di vista le nostre risorse. Ma la nostra verità è sempre lì.

Sentire il mio corpo vivo e caldo, sentirlo aprirsi, mentre gli occhi cercano ancora e ancora la bellezza mi fa tornare a me, alla mia scelta di essere qui, alla mia missione. Prendere spazio, con il respiro. Ritrovare il nostro spazio, trattando con delicatezza il corpo. Questa è la nostra prima verità: quanto spazio mi sto prendendo? Quanto ne sento?

La nostra verità è in noi e risiede nello spazio che riusciamo a prenderci per sentirla.

 

Una pratica yoga per la crescita personale

Questa pratica si snoda in due passaggi. Prevede po’ di lavoro semplice sul corpo (pranayama, asana, passeggiate, danza o qualsiasi altro strumento che aiuti a rilassare ed espandere il respiro e la postura); prevede tempo di auto osservazione, nei diversi momenti del quotidiano. L’auto osservazione si unisce alla descrizione di te: è un momento importante, quello in cui ci fermiamo a scrivere nero su bianco quel che abbiamo coperto o ritrovato in noi, è la nostra prima dichiarazione, il primo passo di coraggio e fedeltà verso noi stessi. 

Osservandoti nel quotidiano e sottoponendoti a dolci stimoli che faccio distendere e ammorbidire il tuo corpo, cerca una risposta alle domande qui sotto. Trova del tempo calmo per scrivere tutte le risposte che hai incontrato e poi leggile e rileggile, sta in contatto con esse. Stare in contatto con uno stimolo, con qualsiasi stimolo è ciò che invita il sistema nervoso ad elaborare risposte, progetti e soluzioni: dobbiamo abituarci alle nostre verità negate, lasciarle rientrare in noi pian piano, amarle per iniziare ad incarnarle.

Spalanca le finestre. Esci a camminare. Ascolta come il tuo corpo reagisce, quando si perde nel mondo, quando lo attraversa e lo vive. Osservati, mentre compi le azioni più quotidiane e semplici.
Quali sono le tue risorse? Tutte le cose che sai fare, che sei, che ti piacciono, che puoi dare al mondo, che ti riempiono di piacere?

Ce ne sono. Ognuno di noi ha mille risorse. Non sempre riusciamo a sentirle, ma anche questo dipende da quanto spazio riusciamo a sentire nel corpo, nel respiro, nel pensiero.

Un pensiero contratto ha bisogno di essere rilassato, incontrando nuova bellezza, nuove prospettive, riposo. Un corpo contratto ha bisogno di espandersi nell’aria, nel sole, in movimenti ampi e lenti, nei pedi che poggiano a terra e si ricordano: “la mia verità ce l’ho dentro e, se non la sento adesso, è solo perché ho bisogno di farle più spazio.”
Anche quello spazio è concreto: è un gesto, è un’intenzione, è un impegno che prendiamo con noi stessi e poi portiamo a termine.

Quali sono le tue risorse? Che cosa ti riempie di piacere?
Che cosa ti smuove e ti fa sentire grande, spazioso?
La tua verità é lì.

No Comments

Post A Comment