
07 Feb Lo yoga dei gesti lenti
“Oggi volo basso e non dico una parola…”
A fine lezione, tutti sdraiati in savasana, ho letto una poesia di Mary Oliver agli allievi. Iniziava con queste parole e continuava con poche altre, sceltissime e capaci di arrivarci dentro. Adoro questa poetessa, la trovo perfetta per la nostra pratica, così apparentemente estranea alle parole e ai simboli dello yoga, eppure così capace di trasmetterne l’insegnamento, parlando… della vita, semplicemente.
Da tanti anni la mia ricerca si rivolge al corpo, al sentire, allo yoga come strumento per leggerci dentro e ricavare gli strumenti che ci servono per sbrogliare i nostri nodi, fisici ed emotivi. Ormai mi sembra strano, impossibile, pensare, praticare e trasmettere uno yoga che sia staccato dalla vita.
Prendi un respiro. Senti le ossa che si appoggiano una sull’altra e sentile tutte quante mentre si appoggiano, alla fine, a terra. Questo è il tuo spazio: il corpo. Questo è il tuo tempo: il respiro. Negli ultimi giorni mi sono trovata spesso, da sola o con gli allievi che seguo nei percorsi individuali, a pensare al nostro spazio e al nostro tempo, al corpo e al respiro, come ad una priorità attraverso cui entrare in ogni cosa che facciamo. Mi sono trovata spesso ad indugiare e ad invitare gli allievi a fare lo stesso, nella preparazione dei gesti quotidiani.
Capita ancora che ti fermi, che ti lasci il tempo per preparare un evento, un’esperienza? Capita ancora che ti fermi a prepararti con cura, aspettando, sognando, sistemando i dettagli?
Mi sono resa conto che lo facevo poco, che lo facciamo tutti poco, che non ci prepariamo più agli eventi, che arrivano, piuttosto, rotolandoci addosso.
“Oggi volo basso e non dico una parola…” oggi raccolgo i miei pensieri e dimezzo i miei impegni. Prendo il tempo e lo spazio- il respiro e il corpo- per prepararmi alle poche cose che ho scelto, solo quelle importanti. Lo yoga dei gesti lenti sarà la mia pratica: tutto l’equilibrio, la stabilità, le inversioni di prospettiva che ho imparato e l’ascolto di come ogni singolo muscolo si tende o si rilassa saranno serviti a questo. Niente mi rotolerà addosso, oggi. Camminerò io, quieta, nel tempio delle cose scelte e preparate con cura.
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