
23 Mar Praticare l’ascolto in tempi di paura: II energia
E ora, ora che hai riattivato e riconosciuto la tua energia, per cosa vuoi usarla?
La nostra pratica in diretta di ieri sera si è conclusa così, con una meditazione che ci aiutasse a riconoscere la nostra consistenza, la nostra vitalità e poi spronasse ad usare quel che abbiamo, quel che ci resta, per rimetterci in piedi, per avanzare, per stare nel presente, saldi in noi.
Quando incontriamo uno shock o un periodo di instabilità, le nostre dinamiche istintive si attivano, creando blocchi nei muscoli, direzioni nel pensiero e ritmo nel corpo che rispondano all’esigenza primaria che avvertiamo: essere protetti. Nel tentativo di auto proteggerci, però, cediamo al nostro trauma gran parte della nostra vitalità. Paghiamo un prezzo alto, ogni volta che, consapevolmente o meno, scegliamo di non sentire. A quel punto, la nostra capacità di digerire cibi ed emozioni si riduce, la portata del respiro si contrae, il pensiero si canalizza lungo pochi e tortuosi pensieri, di solito bui, di solito incapaci di progettare una realtà diversa e più sana.
Sembra strano, parlare di coltivare la nostra energia, in un momento in cui tutto sembra voler farci girare gli occhi sul dramma, sull’immobilità, sull’attesa. Eppure continuare a mirare al nostro centro ogni volta che ce ne distanziamo è il fulcro di ogni pratica di salute e di coscienza.
Da oggi trovate sul canale YouTube La Vita Yoga la registrazione della pratica in diretta: Praticare l’ascolto in tempi di paura | II energia. Da oggi e per i prossimi giorni la nostra pratica sarà dedicata a ristabilire energia e vitalità, nel corpo, nella mente, tra le emozioni. Che questa pratica vi aiuti a ristabilirvi nel vostro corpo sveglio e pronto, nel vostro respiro attivo, nel cuore dolce, nel pensiero riaperto agli infiniti modi di vivere, comprendere e superare quel che stiamo attraversando o qualsiasi altro shock o blocco sia rilevante per voi in questo momento.
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