
26 Ago Mangia
Si dice che l’insegnamento tantrico sia stato trasmesso principalmente da maestre, da donne, eremite e coraggiose. Si dice che preferissero insegnare in modo indiretto, accompagnando l’allievo a sentire il tantra, invece che spiegarglielo. Si dice che, per questo, non ci fosse prosa, ma tutto fosse trasmesso in poesia: la poesia arriva dritta al cuore e lo yoga del tantra è la via del cuore.
Allora queste donne solitarie camminavano per strade e boschi recitando poesie che invitassero a guardarsi dentro, che lanciassero spunti per ritrovare il contatto con se stessi, le emozioni profonde e il divino, ad ogni passo. Camminavano, ballavano, recitavano poesie e diffondevano il loro amore per il tutto.
Quando ho iniziato a meditare sull’idea di questo nuovo sito, tanti, tanti mesi fa, sapevo di voler introdurre una sezione dedicata al cibo e alle erbe. Nel mio lavoro di counseling l’uso del cibo e delle erbe come medicina per risollevare il corpo ed assestare le emozioni è molto frequente e, spesso, incontro allievi bisognosi di rivedere la loro educazione alimentare. Ma io non sono una cuoca, o una sviluppatrice di ricette. Mi piace, invece, passare tempo in cucina, ad abbinare alimenti ed erbe; mi piace sentire gli effetti che ciò che ingerisco ha su di me e adoro l’approccio ayurvedico all’alimentazione, così puntuale nel descrivere come bilanciare i nostri stati psicofisici attraverso la scelta di quel che mangiamo.
Le maestre del tantra non invitavano a seguire regole, ma, piuttosto, a far cadere le maschere e sintonizzarsi su quel che si prova, sul proprio maestro interiore. Vecchio di millenni, il tantra continua a sembrarmi saggio e contemporaneo. Così, mentre continuo a pensare che il mondo non abbia davvero bisogno di un altro blog di ricette, continuo ad essere affascinata da una via che non dà ricette, ma insegna a cedere, ad ascoltare gli effetti di ogni cosa, a capire dov’è il nostro benessere, a sentire. E a pensare e agire di conseguenza.
E se tutto, nel nostro quotidiano, fosse poetico? Se deponessimo le armi di quel che pensiamo ed elevassimo quel che proviamo e sentiamo nel profondo? Individui soddisfatti, saremmo, anime che non hanno bisogno di dividere e categorizzare, di giudicare e giudicarsi. Ognuno in contatto con la radice di sé, del tutto.
Anche il cibo è poesia: un impasto di ingredienti che, se ben pensati e amalgamati, porterà ad un’emozione, ad un incontro di sensi, all’unione di corpo e mente e alla loro soddisfazione.
Quelle che troverai qui sono ricette poetiche, fatte per onorare il corpo e l’anima.
Non sono a favore delle mortificazioni dietetiche, ma credo che dobbiamo tutti ritrovare il rispetto per il nostro corpo: capire i suoi raffinati modi di chiedere sostegno, pause, integrazioni e iniziare ad ascoltarlo. La mia scelta alimentare è vegetariana e tendenzialmente senza glutine, ma non sono per le esclusioni: c’è un netto confine tra il fare quel che fa bene al corpo e l’esercitare il nostro bisogno di controllo sul cibo. E, sulla via del fare del sentire la nostra guida spirituale, dobbiamo essere consapevoli del perché facciamo certe scelte e di quante volte ci nascondiamo dietro ad un’etichetta, per rassicurarci, o per fermarci lì nella definizione della nostra identità. Tutti i sapori sono meritevoli, tutti i cibi, tutti i metodi di cottura lo sono: l’alimentazione deve essere un valido sostegno al nostro senso di completezza, di varietà, di creatività, di unione. Come una poesia, deve abbracciarti tutto e spingerti un po’ più avanti, in una direzione che non sospettavi e deve metterti alla prova. Nell’ayurveda il piatto perfetto è quello che contiene tutti e sei i sapori: perché io possa davvero sentirmi completa, ho bisogno che ogni diramazione del mio essere sia riconosciuta e soddisfatta. Amata.
Questa sezione dedicata al cibo e alle erbe conterrà ricette di piatti e infusi, spunti per ritrovare stabilità, energia, fiducia, vitalità o pace attraverso quel che ingeriamo. Sotto sotto, quel che ci nutre davvero, è il benessere, la serenità, la partecipazione felice a chi siamo e come ci sentiamo.
E sarà un modo creativo e poetico, quello con cui cibi e bevande saranno presentati. Sotto sotto, quel di cui ci nutriamo davvero, è poesia, preghiere, benedizioni.
roberta sartori
Posted at 14:59h, 06 Settembrebello!
no, come dici tu, il mondo non ha bisogno di altri siti di ricette. ma il tuo “mangia” lo seguirò perchè nutre una parte di me che la pastasciutta non può fare.
bentornata
roberta
Il tempo della crisalide
Posted at 16:00h, 06 SettembreTi ringrazio tanto per esserti presa il tempo per scrivermi, cara Roberta. Ho riflettuto tanto a lungo su come dare una forma non scontata ad un tema ormai così gettonato come la cucina. Questo è un aspetto del mio lavoro e una delle mie grandi passioni a cui non potevo non dar voce qui, nel nuovo sito. Spero di essere in grado di dare a questa sezione del blog la forma morbida e interessante che ho immaginato per tanto tempo.