
26 Ago Ama
Ho incontrato l’amore in tante forme.
Il bosco- niente come il bosco è capace di svuotarmi la testa e distendere le tensioni degli occhi.
Il mare- ha massaggiato la mia schiena e ammorbidito la mia pancia infinite volte.
Il lago- mi ha squagliato il cuore contratto, senza nemmeno chiedermi il perché.
E il mio cane, che mi ricorda ogni giorno cos’è la devozione.
Ho incontrato l’amore nella natura, nella purezza dei miei figli, in qualche maestro dall’anima davvero spalancata al cielo.
E ho cercato strumenti che portassero nella mia pratica la morbidezza, il sollievo che si prova quando tutto è un po’ più lento, la sensazione che ci attraversa quando il corpo e la mente si riempiono di vuoto e di spazio.
La nostra sarà una pratica d’amore, in cui non si distingue “io” dal resto e si ritrovano quelle forme di cura antica, che hanno accarezzato l’anima dei nostri antenati. Perché una pratica che onora i sensi e l’istinto ha bisogno di snodarsi anche su strade che non seguano regole, ma che abbiano la fluidità e il coinvolgimento come perno.
Come ti senti, quando una voce che nasce da dentro, o viene da fuori, si scioglie in un: “Ti voglio bene. Ti approvo. Sono qui e ti sostengo”?
Quella sensazione è una delle chiavi in grado di aprire il cuore e il sistema nervoso e tutti i muscoli e la via verso l’essenza gloriosa di una persona. Verso quella sensazione si allunga uno dei rami di ricerca della mia pratica personale e del mio lavoro. Tutti i sistemi di cura, tutte le pratiche di guarigione sono, nell’essenza, pratiche d’amore. Da qui, dalla sensazione di accoglienza e rifugio sicuro che possiamo creare in noi, vengono la salute, la pace, l’equilibrio. Da una pratica d’amore e di cura viene la forza per addentrarci nei nostri territori oscuri e parte lo slancio per incarnare la nostra forma più luminosa.
Non sono una buona maestra, se non so smontare le mie certezze. Non sono una buona allieva, se non ho conosciuto l’abbandono a qualcos’altro. Non incontrerò mai dio, o me stessa, se il mio pensiero e le mie ossa non hanno imparato a fondersi con il sole, con una risata, con una lacrima, con l’attimo presente.
Di pratiche d’amore e di fusione, di abbandono e di cura lenta e accogliente si occuperà la sezione “Ama” del blog. Di reiki, di massaggi, di strumenti per ricordare come accarezzare con gli occhi i confini che abbiamo attorno. Di passeggiate nella natura, dei sensi ritrovati e, finalmente, esaltati. Di reimparare l’abbandono e trovare territori in cui farlo con fiducia. Di rassicurare le nostre difese e scottature che tutto ciò che ci mette in contatto con chi siamo nel profondo è giusto, ed è buono. Anche una lacrima, anche un sorriso, anche un muscolo che si scioglie se massaggiato, anche un organo che ritrova il suo respiro se riscaldato dal contatto con una mano amorevole, anche la nostra storia che viene a galla, anche l’attimo presente.
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