Amare il silenzio

Mi muovo nella casa ancora buia e silenziosa, cercando di non fare rumore. Accendo la luce calda di una candela e imparo a camminare con lentezza. Prima che il giorno si svegli, prima ancora che tutto succeda, posso ascoltare il rumore dei miei passi, il suono degli oggetti contro cui sbatto per distrazione, il ritmo delicato del mio respiro. In questo buio imparo ad usare la sensibilità, imparo a stare in contatto con i miei pensieri, ad amare quel che ho dentro oggi. Questo è tutto ciò che ho adesso, adesso che il giorno non è ancora iniziato, adesso che scelgo di non darmi altre distrazioni o stimoli che non siano l’ascolto di ciò che esiste, spontaneamente, in me e fuori, in questa mattina di quasi inverno.

Oggi invento una pratica: mi piace così tanto essere creativa con gli strumenti che ho a disposizione. Questa è anche una delle basi del mio lavoro con gli allievi: “Raccogliamo strumenti e spunti”, dico spesso, “ma non dobbiamo mai scordarci che la pratica è nostra e serve, prima di tutto, alla vita, alla vita di ogni giorno. Impariamo pratiche, che poi sapremo padroneggiare e trasformare. Impariamo a farle nostre, perché questo è un altro modo per incontrarci, per definire la strada della nostra evoluzione, della nostra pace e salute.”

Questa mattina voglio onorare la spinta buona in ognuno di noi a stare in contatto con se stesso e condivido la mia pratica con voi: che sia un modo per camminare con delicatezza in noi, che sia un modo per rinnovare la fiducia che abbiamo in noi, per accoccolarci nelle sensazioni più semplici, spontanee e profonde, per nutritrici di quel che c’è, prima di tutti gli stimoli, i rumori, i pensieri, le occupazioni verso fuori.

Mettiti seduto comodo, magari all’aperto o davanti ad una finestra aperta: che i tuoi occhi e i polmoni si nutrano della luce e dell’aria, che sanno riequilibrarti così saggiamente. Spalanca le braccia e porta le mani appena più in alto delle spalle. Respira a fondo, tenendo l’attenzione sull’addome, sul plesso solare: porta spazio e morbidezza nel tuo diaframma. Il corpo è il tuo primo spazio; è uno spazio ricco e da scoprire, come la vita e la natura, mai stanche della loro creatività. Incontra il tuo corpo, i tuoi sensi, le tue emozioni. In questo giorno di quasi inverno, impariamo ad amare il nostro silenzio.

2 Comments
  • Silvia Trovò
    Posted at 11:32h, 24 Dicembre Rispondi

    Cara, carissima Ylenia,
    ritrovarti in questo spazio sacro è per me una gioia immensa!!!
    Nel silenzio della mia casa, oggi, ti auguro un Natale interiore gioioso e sereno… coi tuoi cari.
    E mi prefiggo, come sankalpa, di farti visita fisicamente nel 2020!!!
    Un abbraccio affettuoso e sempre vivo,
    Silvia ^_^

    • Ylenia
      Posted at 08:42h, 06 Gennaio Rispondi

      Che meravigliosa notizia! Sì, mi farebbe piacere conoscerti! Un buonissimo anno nuovo a te e un abbraccio attraverso le parole di questo blog.

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