29 Set Riprendiamoci la dolcezza
Posted at 11:40h
in
la crescita yoga
by Ylenia
Dolcezza: quante volte ce la neghiamo?
Come ogni stato psicofisico, anche la dolcezza agisce in noi su più livelli: i muscoli si distendono e le articolazioni si ammorbidiscono, quando ce la concediamo. Il sistema nervoso si idrata e rassicura. La nostra energia inizia a scorrere, riempiendoci di calore e vitalità.
Il corpo femminile, con i suoi complessi sistemi di scorrimento, di scarica e di organizzazione del bioritmo, ha bisogno di sperimentare attimi di abbandono, di apertura, di gioia e lentezza.
Io non sono cresciuta in un contesto in cui la dolcezza fosse onorata, o coltivata. Sono cresciuta pensando che fosse mio dovere essere forte, corazzata ed efficiente. Il mio corpo si era abituato alla rigidità e tutto, in me, aveva imparato a rispondere a quello schema.
Così, oggi, dopo una profonda sessione di
Counseling Online con una cara allieva, mi sono trovata a riflettere su quanto la mia pratica mi abbia cambiata e stia continuando a cambiarmi, a modificare il mio modo di pensare, di scegliere, di guardare al passato e di stare in me stessa, qui e ora.
Come il nostro corpo, anche le cure con cui scegliamo di sostenere il nostro sistema nervoso, il nostro universo emotivo e la nostra anima possono cambiare, a seconda delle fasi della vita che stiamo attraversando, a livello fisico o psicologico. Quel che vi presento oggi, allora, è un quadro delle cure che mi fanno bene di questi tempi: è così che, ultimamente, mantengo il mio corpo fluido, la mia pelle morbida, le mie emozioni profonde e sicure e la mia dolcezza stabile e curata. E’ così che nutro e onoro il mio femminile.
Nell’Armonizzazione Fisio Energetica lo sguardo che rivolgiamo a noi stessi, o alle persone di cui ci prendiamo cura, è globale: le emozioni non sono distinte dagli organi, il pensiero non è distinto dalla nostra energia, o dalla nostra postura. Ogni volta che elaboriamo un tema, prepariamo una guarigione emotiva o accogliamo un disagio fisico, guardiamo al nostro quotidiano, e lo trattiamo in tutti i suoi aspetti, dal cibo che mangiamo, ai pensieri che produciamo, alle azioni che compiamo. Questo faremo, allora, anche per prenderci cura della nostra dolcezza e della nostra femminilità.
esploriamo il nostro pensiero
Ricaviamoci un buon tempo, per sederci in meditazione, o in un semplice, ma profondo, stato di ascolto di noi stesse. Ripetendoci dentro di noi: “Accolgo la mia dolcezza e la mia femminilità,” o “Ritrovo ciò che è morbido e delicato in me,” come ci sentiamo? Forse qualche parte del nostro corpo si contrarrà, o distenderà all’improvviso. Forse affioreranno memorie, o intuizioni. Forse il respiro si bloccherà, o il cuore inizierà a battere forte. O, forse, non saremo nemmeno in grado di ripeterci queste due affermazioni, perché proviamo vergogna, o rifiuto.
Stare in contatto con noi stesse, instaurando un dialogo aperto e sincero con il nostro corpo, il nostro respiro e il nostro sentire, ci darà molte, moltissime informazioni su chi siamo davvero.
muoviamoci
Proviamo ad ascoltare la musica del nostro respiro e a creare, su di essa, un movimento lento, fluido e costante. Proviamo a lasciare libero il corpo di esprimere quel che sente, di raccontare la sua storia. Questa è una pratica semplicissima, eppure rispettata da molte tradizioni antiche. Nel tantra, ad esempio, questo movimento lento, fluido, costante e libero è chiamato danza Tandava. A me piace chiamarla danza sensoriale, o danza meditativa: non ha nessuna pretesa tecnica, nessuno schema prestabilito. Anzi, è un modo per allenare il nostro sistema nervoso ad organizzare una forma posturale che sia coerente con quel che sentiamo: è un modo per dare voce a ciò che, spesso, tendiamo a tenere chiuso in noi e proteggere con tensioni e dolore.
Della danza sensoriale ho parlato anche nel mio
ultimo post.
mangiamo, beviamo, usiamo la natura
Quando si tratta di portare idratazione, dolcezza ed espansione al corpo e al sistema nervoso sono tanti gli strumenti che mi piace usare. Negli ultimi tempi questi sono stati i miei preferiti:
– l’uso del ghee, o burro chiarificato in cucina: ne aggiungo un cucchiaino al riso, alla vellutata, alle zuppe, alla verdure… Non mi stupisce che sia uno degli alimenti principe dell’ayurveda: è in grado di distendere ed idratare il sistema nervoso e i tessuti, dando un senso di pace e completezza.
In
questo post ho scritto una ricetta che comprende anche l’uso del
ghee.
– quando si parla di ristabilire una connessione con la femminilità, intesa nel suo senso più ampio e fisio energetico, mi piace usare erbe che lavorino sull’idratazione, sulla distensione, sull’intuizione e sulla guarigione emotività. Un infuso di borragine, malva, lavanda e calendula farà il caso nostro, allora, così come una semplice cura di idrolato di rosa, versato in acqua e sorseggiato più volte durante il giorno. La rosa è il mio rimedio per tornare alla leggerezza, all’apertura, alla fiducia nel mio amore e nei miei talenti, da usare ed espandere.
Le erbe che mi piace usare, su di me e per lavorare con l’Armonizzazione Fisio Energetica sui miei allievi, sono quelle più umili e semplici: le erbacce, le erbe più comuni e utilizzate fin dall’antichità, in cucina così come nelle medicine naturali. Sono erbe che possono essere trovate ovunque, con cui è facile familiarizzare.
Nella sezione “Yoga delle Erbe e Nutrizione” dello
shop troverai una selezione di idrolati e infusi, coltivati e prodotti nel terreno della Residenza Il Tempo della Crisalide.
Da poco inseriti nella mia pratica, i bagni alle erbe stanno diventando uno dei miei modi preferiti di organizzare una pausa, o un reset psicofisico nei momenti stressanti. Possono facilmente essere sostituiti da una doccia, in cui le erbe, avvolte in un sacchetto di lino o cotone, sono passate più volte sul corpo, come uno scrub.
Da grande sostenitrice dell’erboristeria intuitiva, il mio consiglio è di uscire di casa, fare una lunga passeggiata nella natura e raccogliere un bouquet di erbe, scegliendo quelle che ci attraggono per colore, consistenza o conformazione della pianta, quindi gettarle nell’acqua calda ed immergerci, noi con esse.
Tra le mie preferite al momento, ci sono malva, melissa e tagete: erbe che sanno idratare e rasserenare con estrema delicatezza.
Spero di aver messo in campo fiducia e amore sufficienti per provare ad entrare nei nostri territori dimenticati, traumatizzati o sfiduciati.
Questa è la mia preghiera, per tutte noi:
Riprendiamoci la nostra dolcezza, donne! E riempiamola dello spessore che merita.
Riprendiamoci i nostri riti, le nostre preghiere e le nostre cure morbide.
Riprendiamoci la nostra voce pacata e la nostra sensibilità raffinata.
E portiamole nel nostro lavoro, nelle nostre case, nel sostegno che diamo, ogni giorno, al mondo.
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