Quando incontriamo uno shock o un periodo di instabilità, le nostre dinamiche istintive si attivano, creando blocchi nei muscoli, direzioni nel pensiero e ritmo nel corpo che rispondano all’esigenza primaria che avvertiamo: essere protetti. Nel tentativo di auto proteggerci, però, cediamo al nostro trauma gran parte della nostra vitalità. Paghiamo un prezzo alto, ogni volta che, consapevolmente o meno, scegliamo di non sentire. A quel punto, la nostra capacità di digerire cibi ed emozioni si riduce, la portata del respiro si contrae, il pensiero si canalizza lungo pochi e tortuosi pensieri, di solito bui, di solito incapaci di progettare una realtà diversa e più sana.
Sembra strano, parlare di coltivare la nostra energia, in un momento in cui tutto sembra voler farci girare gli occhi sul dramma, sull’immobilità, sull’attesa. Eppure continuare a mirare al nostro centro ogni volta che ce ne distanziamo è il fulcro di ogni pratica di salute e di coscienza.
La pratica
Il lavoro sul corpo di questa settimana è volto a conoscere e riattivare la nostra energia.
Che forma, che consistenza ha energia nel nostro corpo? Per cosa vogliamo usare la nostra energia?
La nostra pratica sul corpo ci aiuta a risvegliare la nostra energia, a ricordarla, a non averne timore. La nostra pratica di attenzione e coscienza ci invita ad usarla, ad allargare le nostre prospettive e il cuore.
Iniziamo questa settimana con la registrazione della seconda pratica di questo percorso e qualche riflessione introduttiva: Energia.
La crescita
“Compassione” e “meraviglia” sono due tappe sul percorso per la ricostruzione della nostra energia. “Scelta” è lo stato psicofisico alla base della ricostruzione della nostra energia. E ascolto- l’attenzione, la meditazione, la lentezza, la dedizione- è lo strumento attraverso cui iniziamo a scegliere. Ecco una meditazione guidata per incontrare la nostra energia.
Nei momenti difficili il nostro primo istinto è scappare da quel che proviamo, o cercare subito di risolvere. la nostra pratica serve anche a sviluppare compassione e accoglienza verso il nostro istinto e guidarlo verso il benessere di cui abbiamo bisogno. Questa settimana ti invito a comporre la tua preghiera, istintiva e spontanea, ad immergerti in quella preghiera sottile, con cui ci mettiamo in ascolto di noi: la meditazione.
La cura
Questa settimana, per prenderci cura della nostra energia, proviamo a dedicarci un programma semplice ma consistente di cura fisica ed energetica, seguendo le indicazioni dell’ayurveda, che chiama “Ojas” la nostra vitalità e le considera una delle basi del nostro benessere e della nostra armonia.