Il circuito raggiante: curare il corpo e tonificare il sistema nervoso

Mi sono innamorata dello yoga per la sua semplicità. Non ci serve niente, per praticare, solo il nostro corpo e la nostra attenzione. Sono sempre affascinata dagli insegnamenti antichi, soprattutto quelli molto antichi, quelli la cui origine si perde indietro nel tempo. Siamo fatti di carne, sensi e respiro: siamo natura, come gli animali, gli astri e le piante. Sono convinta che non ci serva che questo, che ritrovare l’accordo con gli elementi di cui siamo fatti e da cui veniamo, per ritrovare l’armonia. Non ci servono che cose semplici.

Se chiudi gli occhi e prendi qualche lungo respiro senti il corpo cambiare- qualcosa si attiva, qualcosa si rilassa, ogni parte di te si riorganizza, alla ricerca del suo tono. Nei muscoli, come nel sistema nervoso, “tono” è quello stato di prontezza e flessibilità che consente di allungarsi nei più diversi movimenti, di impegnarsi nelle esperienza e sostenerle, sapendo poi tornare ad un centro, ad un luogo di equilibrio e armonia, di ricarica.

Nella visione energetica del corpo, in una delle sue prospettive più antiche, ogni parte di noi è concepita come attraversata da circuiti di energia, da connessioni sottili che costituiscono la nostra vibrazione, il nostro campo bioelettromagnetico: sono le connessioni tra il sistema nervoso centrale e la periferia, tra il cervello e i sensi, tra i nervi e i muscoli, tra la nostra intenzione e la nostra percezione. Questi circuiti sono presenti in noi da sempre, ci hanno accompagnati fin dai primi stadi della nostra evoluzione e rispondono una saggezza semplice, agli stimoli degli elementi, agli stati di gioia e presenza che riusciamo  creare.

E’ a queste connessioni, ai nostri circuiti raggianti, che è dedicata la pratica di cura del corpo che vi propongo oggi, in cui si usano l’acqua, il sole e il respiro per riportare tono al sistema nervoso.

 

Il circuito raggiante

Questa pratica è adatta al mattino: può essere un dolce rituale per il vostro risveglio.

 

L’acqua

Dopo esservi svegliati, fatevi un lento massaggio con un olio: olio d’oliva, jojoba o cocco sono da preferire, per la loro stabilità e per la qualità più alta in cui di solito li troviamo sul mercato. Potete consultare l’elenco “Le Erbe Yoga”, se vi fa piacere conoscere gli oli infusi di erbe che produciamo nella nostra azienda agricola, pensati per rispondere alle diverse esigenze psicofisiche di base.

Dopo il massaggio con olio, fate una doccia tiepida, senza sapone. Alla fine della doccia, passate per un paio di minuti un getto d’acqua fredda su tutto il corpo: questo aiuterà il sistema nervoso a riequilibrarsi e cedere gli stress accumulati nei giorni precedenti. Vi darà una buona sensazione di rinnovo e apertura.

 

Il sole

Dopo la doccia, uscite in un luogo assolato. In alternativa, va bene anche una finestra aperta, da cui far entrare il sole: in quel caso potete mettervi proprio in corrispondenza del raggio di sole e lasciare che il corpo si scaldi e riceva il nutrimento del sole. La sua luce comunica direttamente con il nostro sistema nervoso, attraverso le percezioni della retina e della pelle, aiutandolo a regolarizzare i ritmi degli organi interni e il funzionamento del sistema endocrino. Restare nel sole per venti minuti vi darà una sensazione di pienezza e nutrimento, di stabilità e centratura. Questo è un buon momento per meditare, impegnarvi in una pratica fisica gentile per il corpo o sperimentare il pranayama semplice che vi suggerisco qui sotto.

 

Il respiro

Questo pranayama contribuirà alla percezione di tono e risveglio di cui siamo alla ricerca. Mettetevi seduti, in una posizione comoda. Prendete qualche lungo respiro, sentendo il bacino che si appoggia a terra e le spalle che si rilassano, quindi ripete questo ciclo respiratorio per almeno 5 minuti: inspiro, trattengo 3/5 secondi, espiro… e ricomincio. Trattenere a polmoni piedi è un modo meraviglioso per rassicurare il sistema nervoso e riportarlo all’equilibrio fluido con cui vogliamo cominciare la nostra giornata.

 

Che questa pratica vi sia di sostegno e d’aiuto. Che vi mostri quanta armonia potete ricavare in voi, usando gli strumenti più semplici e tutto l’amore per voi stessi che imparate a coltivare.

No Comments

Post A Comment