
18 Dic Rigenerare la fonte: una pratica per chi si prende cura degli altri
“E ora prova a costruire la tua preghiera, il tuo invito dolce e paziente a te stesso. Ora raccogli la bellezza, le intuizioni e anche le comprensioni tristi su cui ti sei affacciato durante la tua pratica e componi la tua preghiera. Tu sei una fonte di idee, di impegno, di cure, di dedizione e attenzione, che si riversa costantemente all’esterno. Tu, che sei una fonte, componi una preghiera che sappia esortarti a rigenerarti, senza vergogna o sensi di colpa, senza paura, ogni volta che ne hai bisogno.”
Si conclude così la pratica guidata che ho pubblicato oggi sul canale YouTube La Vita Yoga: “Rigenerare la fonte: una pratica per chi si prende cura degli altri.”
Questa è una pratica che racchiude i miei strumenti preferiti per rigenerarmi: mamma di tre bimbi, un lavoro impegnativo, che mi mette davanti alle emozioni di tante persone e un’anima e un corpo che hanno un costante bisogno di essere curati e sostenuti, ho usato mille volte ognuno degli strumenti che ti propongo in questa pratica, per ricentrarmi, per sentirmi piena, per ricordarmi chi sono, e cosa voglio dare e come agli altri.
Un rilassamento profondo per il corpo, una pratica respiratoria e l’invito a costruire la tua preghiera personale sono i fondamenti di questa pratica, che è semplice e breve abbastanza da essere ripetuta ogni volta che hai bisogno di ricaricare il tuo essere una fonte di cure e attenzioni. Davanti ad esigenze e a pratiche come questa, chiedo sempre ai miei allievi di privilegiare la costanza, così come cerco sempre di ricordarlo a me: ci sono pratiche per cui non è tanto importante aspettare il momento perfetto, il momento in cui non c’è nient’altro da fare, lo spazio vuoto in cui finalmente rilassarci. Ci sono periodi, anche molto lunghi, in cui “il momento perfetto” non esiste, né si profila all’orizzonte. Ci sono fasi della vita in cui far partire una voce registrata che ci sostiene per qualche minuto, mentre siamo in macchina, laviamo i piatti, ci addormentiamo la sera o ci svegliamo al mattino è il lusso più grande.
Ci sono momenti in cui non avere nessuna pretesa verso la nostra pratica è la pratica più grande e nobile. Questa è una meditazione per quei momenti. È una meditazione per riconoscerci e rigenerarci in quanto fonte di meraviglia e di vita. È una pratica per non scappare davanti alla responsabilità che abbiamo verso noi stessi, per non avere paura o sensi di colpa ad occuparci di noi: spero che la mia voce sarà un buon contenitore, una mano tesa su cui appoggiarti, per poi ripartire.
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